Diario Bombettoso

ma come la fai l'insalata gratinata al forno?

L'ho capito da poco. Ed è la punta di un iceberg credo... ma ci lavoreremo.
Diciamo che insieme al bisogno di usare il cibo come sostituto dell'amore (che è la primissima cosa capita, già anni addietro e contro la quale mi sentivo impotente), ci ho aggiunto ben due consapevolezze importantissime per me:
1. Mi davo la colpa del meccanismo cibo = affetto. Ma non è così. L'ho appreso da piccola! Il cibo era il premio e la consolazione che mi veniva dato quando i miei genitori mi lasciavano sola... mi scarrozzavano tra una casa e l'altra e via così. Mi è diventato automatico.
2. Avevo in atto una sfida/punizione. Una sfida con il mio "IO" giudicante.. diciamo un genitore pretenzioso.. che continuava a dirmi che grasso è stupido, grasso è brutto, grasso è immaturo. Per punire quella parte di me che anziché capirmi e ascoltare le mie paure, mi incitava e giudicava continuamente... ho preferito rimanere/ritornare grassa. Stare bene, in salute e contenta sarebbe significato uscire da un meccanismo di sfida con me/col mondo/con i genitori che era l'unico metodo che conoscevo per affrontare le difficoltà. Era l'unico che mi dava forza.

Non voglio più sentirmi in colpa. E non voglio più sfidare nessuno! Tanto meno il mio corpo. Che, porello, ha fatto le spese di tutte queste lotte interiori. Voglio assolvermi e ascoltarmi. Sentirsi fragili e soli non è una colpa. Chiedere aiuto non è codardia... e ammettere di avere paura è - in realtà - un atto di coraggio, in questa società che inneggia alla perfezione. E io ho un sacco di paura!

Ma come mi ha ricordato Kostanza in un altro post.. ce l'ho già fatta una volta.. è un dato di realtà. Non posso vivere quel pezzo della mia vita come un eterno fallimento e aver paura di ri-deludermi. E' stato un altro pezzo di vita, punto. Mi ha portato qui e ora. Posso ripartire.

Scusate, nel rispondere a voi.. mi son scritta un pezzo di diario per me!!
E se dessi a voi quei benedetti 70 euro settimanali per la terapia !?!?!?!

Mi dispiaccio perchè la maggior parte delle delusioni me le creo da sola, ingigantendo le situazioni, colpevolizzandomi per un nonnulla, immaginando cose irreali.

Io non sono buona come te ed un poco mi fanno arrabbiare i miei genitori che non hanno saputo infondermi sicurezza ed autostima, non mi hanno fatto sentire mai al sicuro, protetta e non mi hanno fornito gli strumenti giusti per reagire e rialzarmi dalle botte che necessariamente la vita ci dà.

pacchetto biscotti monodose vitasnella con fibre (bbboni!!)

io non sono ancora brava nel calcolo delle calorie. spero di migliorare con il tempo ...

Una cosa splendida di cui ci hanno parlato è questa: prendi il tuo passato e rendilo migliore....

Tesoro, però ti colpevolizzi anche dicendo questo!
Non è così... crearle da soli, non crearli da soli.. che significa? se ci stai male, è solo quello che conta. L'emozione negativa che ci assale. Di chi sia la colpa non è il punto. E - a dirla tutta - potrebbe anche non esserci colpa. L'importante è prendersi cura di quell'emozione.
Noi possiamo e dobbiamo essere i migliori genitori di noi stessi


Eh eh buona !?
Dovresti aver assistito a qualcuna delle sedute con la terapeuta dove mi chiedeva di "liberare" la rabbia e il rancore!
Ora credo di aver superato quel pezzo... e di riuscire a vedere con maggior lucidità che non hanno avuto colpe... ma limiti.
Che hanno fatto errori (e a volte ne fanno tuttora), ma che c'era buona fede e amore lo stesso.
Ora sono adulta e gli strumenti che non mi hanno saputo dare, posso ricrearli da me.

Ti abbraccio